Recensione "Come se non fosse stato amore" di Olivia Cunning




 

 Titolo: Come se non fosse stato amore
Autrice: Olivia Cunning
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 384
Genere: Erotico
Prezzo eBook: € 4,99


Trama



Cinque uomini fantastici, una donna bellissima, e un amore infuocato

 Per lui esiste solo la musica...
 Quando Brian Sinclair, cantante e chitarrista della band metal più calda del momento, perde la sua scintilla creativa, ci vorranno notti e notti di passione peccaminosa per riportare a galla il suo genio sopito... E sarà lei a dare il la.
 Quando la psicologa sexy Myrna Evans parte in tour con i Sinners, tutti i ragazzi della band cercano di sedurla. Ma lei vuole mettere le mani soltanto su Brian...
 Il comportamento scandaloso dei due amanti finirà per portare tutta la band verso nuove vette di gloria... e vizio.


Recensione


Buongiorno a tutti,
ebbene, cari lettori, non ci siamo. Non ci siamo per niente!
“Come se non fosse stato amore” è questo il titolo del libro in questione. Io aggiungo che mai titolo fu più azzeccato. Perché, credetemi, in questo calderone di sesso becero e trucida perversione, l’amore c’azzecca come un piatto di tortellini in brodo, servito bollente, in questi giorni di caldo omicida. Addirittura, trovo sgradevole che le due cose possano venire in qualche modo associate. E queste parole provengono da una fervente sostenitrice del genere erotico. Una che, per intenderci, piazzerebbe in casa sua la statua a grandezza naturale della Malpas, per poterla venerare nella più totale libertà. Ma parliamoci chiaro, una cosa sono i romanzi di genere erotico, tutt’altra cosa, invece, è questo romanzo, che, invero, annovererei in un genere che si colloca a cavallo fra la pornografia e la saggistica. Eh sì, perché mai nella vita avrei pensato di leggere in un libro, che non fosse, appunto, un saggio di anatomia, di ghiandole anali; per non parlare dell’esigenza nutrita dall’autrice di prodigarsi in dettagliatissime, quanto non richieste, spiegazioni sulla reale utilità dei peli pubici. Assolutamente raccapricciante!
Ma, adesso, passiamo alla storia. Proprio niente di originale in sé e per sé: una professoressa universitaria di sessuologia – non una materia a caso, ovviamente –, scottata dalla vita a causa di un ex marito con tendenze psicotiche, che intavola una torbida relazione col chitarrista sexy di una rock band molto quotata, i Sinners, di qualche anno più giovane di lei. Relazione che, di tanto in tanto, non disdegna anche di aprirsi a qualche altro membro della band… Perché la condivisione, a quanto pare, in questa storia è un elemento imprescindibile. Il tutto condito dalla minuziosissima descrizione di questi improbabili “potpourri”, imbastita di dettagli – e qui si entra nella sfera del pornografico - che, io personalmente, avrei preferito di gran lunga non conoscere e che, sovente, mi hanno portato alla mente immagini di mattatoi con esposta tanta, troppa carne al macello.
Giunti a questo punto, immagino sia superfluo dirvi che non ve lo consiglio. Ma neanche per sbaglio!
Alla prossima recensione,
con affetto

Francesca

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