Recensione in lingua : "One of us is lying" di Karen M. McManus

Buongiorno a tutti! Il libro di oggi strizza l’occhio ad un film-cult degli anni ‘80, ma con una svolta omicida che nell'originale non era stata preventivata.
Di cosa stiamo parlando?

One of us is lying è la storia di quello che succede quando cinque sconosciuti entrano nell’aula di detenzione e solo quattro ne escono vivi. Tutti loro sono sospettati, e tutti hanno qualcosa da nascondere.
Presta attenzione e potresti risolvere questo caso.
Lunedì pomeriggio, cinque studenti della Bayview High entrano nell’aula di detenzione.
Browyn, il cervello, andrà a Yale e non ha mai disobbedito a una regola.
Addy, la bella, è la perfetta regina del ballo.
Nate, il criminale, è già in libertà vigilata per spaccio.
Cooper, l’altleta, è la star del baseball.
E Simon, l’emarginato, è il creatore della famosa app di gossip della Bayview High.
Simon non uscirà mai dalla classe. Prima della fine della detenzione Simon è morto. E, secondo le indagini, la sua morte non è stata un incidente. Lunedì Simon muore. Ma martedì avrebbe dovuto postare interessanti rivelazioni su tutti e quattro i suoi compagni, il che li rende sospettati di omicidio. O sono lo zimbello del vero killer, ancora libero?
Tutti hanno dei segreti, giusto? Quello che conta davvero è ciò che sei disposto a fare per proteggerli.

One of us is lying di Karen M. McManus

Romanzo

Prezzo: cartaceo 7.79, ebook 6.99

Livello di difficoltà: basso


Il film a cui il libro si ispira, quanto meno per la scena di apertura, è The Breakfast Club. Uno dei più bei film sull’adolescenza che io abbia avuto il piacere di vedere.


E One of us is lying rende onore al suo predecessore, rispecchiando quello che secondo me è uno dei punti di forza del film: la semplicità. La storia ha, nelle basi, ciò che si prefiggeva già trent’anni prima The Breakfast Club: partire con degli archetipi (adolescenziali) e andare più a fondo, dare loro dimensionalità.


Nel film ciò accade in un paio di ore, nelle mura della scuola, durante un’ora di detenzione come altre.
Nel libro accade in diverse settimane, in un susseguirsi di interazioni fra questi quattro ragazzi che fra di loro non hanno molto da spartire, se non un’accusa di omicidio premeditato.
Rimane tutto molto semplice ma non banale, assolutamente. I personaggi diventano sempre più reali e addirittura Addy che all’inizio non si può proprio soffrire alla fine avrà i suoi gran momenti.
I segreti che Simon minaccia di rivelare all’intera scuola sono, devo essere sincera, prevedibili, ma ho preferito una scelta di questo tipo all’alternativa: grandi colpi di scena che avrebbero rischiato di non essere in linea con i personaggi.
L’effetto sorpresa non è un colpo inaspettato, ma è più elegante e lo si trova nel viaggio di crescita dei personaggi. L’atmosfera investigativa (le indagini che i ragazzi porteranno avanti per liberarsi dalle accuse) si fonde bene con quella più leggera della teen story e il risultato finale lascia un sapore di perfetto equilibrio.
E poi il dubbio rimane... Simon è morto, e questa e cosa certa. E se non è stato uno sfortunato incidente qualcuno lo ha ucciso. E se così è stato, chi nella stanza è il colpevole? Come omicidio da risolvere, con il colpevole che potrebbe o non potrebbe nascondersi fra le voci narranti, è stato ben costruito e gestito.


Potrei dirvi altro. Vorrei dirvi altro, starei qui ore a parlare della multi-dimensionalità dei personaggi, anche di quelli secondari, come la sorella o la madre di Addy (la madre di Addy, qualcuno la riporti nel ventesimo secolo per favore!), o dei genitori di Browyn così dolci nel loro essere imperfetti (e reali, decisamente reali!). Ma vi rovinerei una gran bella storia, che finirete per divorare fra un momento morto a casa e il viaggio in treno, come ho fatto io.




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