Intervista a Marina Di Guardo, autrice di "Com' è giusto che sia"

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Ciao a tutti, oggi facciamo due chiacchiere con Marina Di Guardo, autrice del thriller per Mondadori Com'è giusto che sia.


Ciao Marina, grazie per aver accettato l'intervista. 
Quando hai scoperto la tua passione per la scrittura?

Ho amato scrivere sin da bambina: piccole storie, poesie, pensieri. Tenevo anche un diario, ma quando ho scoperto che mia madre lo leggeva di nascosto, ho smesso di affidare i miei pensieri più intimi a quelle pagine. 

Dei libri che hai scritto, ce n'è uno a cui, per un qualsiasi motivo, sei particolarmente legata?
Come per molti scrittori, l'ultimo nato dei miei romanzi è quello che preferisco, in questo caso, Com'è giusto che sia. E' una storia cruda, molto forte, che propone diverse letture in una. E' una storia ricca di colpi di scena, avvincente, ma che non rinuncia a raccontare argomenti scottanti: la violenza sulle donne, i difficili rapporti tra madre e figlia, gli insondabili abissi dell'animo umano.

Qual è il personaggio letterario o i personaggi a cui assomigli di piú caratterialmente?
Il primo romanzo che si scrive, di solito, contiene molti elementi autobiografici. Ne L'Inganno della seduzione, il mio primo libro, il personaggio di Giorgia mi assomiglia molto nel carattere e nell'atteggiamento psicologico nei confronti della vita e delle persone.

Se dovessi scegliere un libro in cui vivere per un giorno, quale sarebbe?
Mi piacerebbe tuffarmi in un libro di Salgari e vivere le avventure incredibili che vi sono descritte.

Due aggettivi che ti rappresentano.
Fragile, determinata.
Preferisci scrivere o leggere?
Entrambe le cose. Ho forse, una leggera predilezione per lo scrivere, le emozioni che provo sono davvero intense.

Un libro che ti è rimasto nel cuore?
Molti libri mi sono rimasti dentro, al punto da rileggerli più volte. Io amo molto Murakami, le sue storie misteriose, simboliche. Forse, dei suoi libri quello che preferisco è Kafka sulla spiaggia.



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