Intervista a Chiara Parenti

  Ciao a tutti! Oggi a farci compagnia c'è Chiara Parenti, autrice Garzanti de La voce nascosta delle pietre. Grazie mille per la disponibilità, Chiara! 




Quando hai scoperto la tua passione per la scrittura?
Ho sempre adorato inventare storie ma l’idea di scriverle è nata per caso: per gioco, in realtà. Un pomeriggio d’estate del 2008, scherzando con mio marito sul mutuo da pagare, mi disse che avrei dovuto mettermi a scrivere le mie storie, così sarei diventata famosa come la Rowling e ci saremmo trasferiti in un castello senza più il mutuo da pagare. Ci ho provato e non è che adesso abitiamo in un castello (e il trasferimento non pare neanche tanto imminente, per la verità), però ho scoperto che scrivere mi piace sopra ogni cosa.
Naturalmente la strada è lunga e difficile, occorre lavorare sodo senza lasciarsi scoraggiare, ma almeno ho trovato qualcosa di bello da fare, mentre continuo a pagare il mutuo.


Dei libri che hai scritto, ce n'è uno a cui, per un qualsiasi motivo, sei particolarmente legata?
Sono due. “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)” perché è stato il primo a vedere la luce e la prima volta, è come il primo bacio: non si scorda mai.
L’altro è questo ultimo “La voce nascosta delle pietre”, un po’ perché è il primo ad essere arrivato in libreria (e vale la stessa cosa del primo bacio anche qua), e un po’ perché l’ho scritto durante la gravidanza e mentre la storia di Luna cresceva parola dopo parola, cresceva anche la mia pancia. Quei nove mesi non li dimenticherò mai.


Qual è il personaggio letterario o i personaggi a cui assomigli di più caratterialmente?
Credo di essere un mix tra Elinor Dashwood di “Ragione e sentimento” e Elizabeth Bennet di “Orgoglio e Pregiudizio”.


Se dovessi scegliere un libro in cui vivere per un giorno, quale sarebbe?
Harry Potter. Sto solo aspettando la lettera per Hogwarts e sono pronta al trasferimento.

Due aggettivi che ti rappresentano.
Sognatrice e determinata. Vivo costantemente con la testa tra le nuvole, però ogni tanto torno anche con i piedi per terra e se mi impunto su qualcosa, so essere anche molto testarda.

Preferisci scrivere o leggere?
Mi piace fare entrambe le cose, anzi ne ho bisogno, solo magari in momenti diversi. In certi periodi preferisco leggere e ricaricarmi e in altri sfogarmi con la scrittura.

Un libro che ti è rimasto nel cuore?
“Il cavaliere d’inverno” di Paullina Simons.

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